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Geni invisibili

Massimo Sideri
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5 de 32
  • L'invenzione del computer di Babbage - S4E4
    A Federico Faggin avevo dedicato il primo episodio della prima stagione di Geni Invisibili. Lui ne è l’incarnazione perfetta: padre del primo microprocessore ha dovuto combattere tutta la vita per avere questo riconoscimento. Ma questa è solo la fine della storia. L’ultima evoluzione o rivoluzione dell’antropologia del rapporto uomo-macchina. Ma lo sapevateche anche l’inizio di questa storia è intrecciato profondamente all’Italia? Il primo computer programmabile è la famosa macchinadi Charles Babbage della prima metà dell’Ottocento di cui scrisse anche un giovane giornalista destinato alla gloria: Edgar Alan Poe. Babbage fu un matematico e un filosofo che per molti versi subì in Gran Bretagna lo stesso destino dei nostri geni invisibili: pensate che non venne mai invitato in patria a parlare della sua idea di una macchina programmabile con le schede perforate riprese dai telai Jacquard della rivoluzione industriale. Nemo profeta in patria si dice. E sembra che sia stato così anche per lui. Ma ci pensammonoi, o meglio l’allora capitale del regno di Sardegna e dello stato sabaudo, Torino. Babbage tenne l’unica presentazione della suamacchina che poi avrebbe dato vita concettualmente al computer programmabile proprio nella sala dei mappamondi dell’accademia delle scienze di Torino, dove ancora oggi sono conservati i progetti originali della sua invenzione e le stesse schede perforate che Babbage portò con sé e che abbiamo potuto vedere. Si tratta di fatto della prima intuizione di quello che sarebbe diventato poi il microprocessore di Faggin. Ma in questo episodio sentiremo anche una testimonianza eccezionale di Ugo Amaldi sulle sorprendenti relazioni tra le scelte prese dal padre, Edoardo, principale collaboratore di Enrico Fermi, e il futuro del World Wide Web. Una storia mai raccontata. Fino ad oggi.Di Massimo Sideri. Geni Invisibili è una serie del Corriere della Sera. Premium partner: Leonardo. Partner scientifico: Consiglio Nazionale delle Ricerche.Produttore esecutivo: Alessio Albano.
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    32:13
  • La conquista dei poli - S4E3
    Nel maggio del 1926 il Norghe 1 sorvolò per la prima volta il Polo Nord: a bordo c'erano il famoso esploratore Roald Amundsen (che nel 1912 aveva già raggiunto il polo Sud dopo aver superato il Passaggio a Nord Ovest), il progettista e comandante del dirigibile di costruzione italiana Umberto Nobile e la sua cagnetta Titina che con oltre 100 voli può essere considerata una pioniera dell'aria. Spesso si crede che questa missione sia stata solo un gesto di orgoglio delle tre nazioni coinvolte (oltre all'Italia e alla Norvegia anche gli Usa, che l'avevano finanziata), ma non è così. Dal punto di vista scientifico, come racconto insieme alla direttrice dell'Istituto di Scienze Polari del Cnr, Giuliana Panieri, veterana delle missioni con le rompighiaccio nell'Artide, il volo permise di dimostrare che tra il Polo Nord e l'Alaska non c'erano terre emerse, come ancora nel 1926 si credeva. Solo due anni dopo, la tragedia del dirigibile gemello Italia costerà la vita allo stesso Amundsen, accorso in aiuto di Nobile. Forse l'ultimo caso di "cavalleria" della storia. Finirà così l'era dei dirigibili e delle grandi esplorazioni dei poli. Anche se per molti versi i poli ci rimangono ignoti.Di Massimo Sideri. Geni Invisibili è una serie del Corriere della Sera. Premium partner: Leonardo. Partner scientifico: Consiglio Nazionale delle Ricerche.Produttore esecutivo: Alessio Albano.
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    21:28
  • Noi Cyborg - S4E2
    Di Massimo Sideri.Siamo già dei cyborg - in poche parole una fusione tra essere umano e tecnologia - senza rendercene conto? La natura paradossale dell’uomo, il dualismo mente corpo, risale alle radici del pensiero filosofico di Cartesio e delle sue dispute con Pascal. Ma oggi ritrova una nuova linfa vitale nelle frontiere della tecnologia robotica: può l’intelligenza artificiale essere considerata la mente del corpo meccanico? Stiamo sul serio ricostruendo un altro io che secondo Sigmund Freud (il quale al tempo aveva analizzato i miti come quello dell’uomo di sabbia ma anche le bambole meccaniche) poteva causare un sentimento del tutto nuovo detto perturbante? Di questa potente suggestione dei percorsi della scienza e della tecnologia ne ho parlato con due esperti pensatori dell’argomento, Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr, e Giorgio Metta, direttore scientifico dell’IIT di Genova. D’altra parte non dimentichiamo che questo mito ci insegue da sempre: il padre dell’idea di androide è uno dei sapienti della Chiesa: Albergo Magno, del XIII secolo, e da lì, come sentiremo, siamo passati da Leonardo da Vinci ma soprattutto dai libri, come Frankenstein e anche il nostro Pinocchio.  Geni Invisibili è una serie del Corriere della Sera. Premium partner: Leonardo. Partner scientifico: Consiglio Nazionale delle Ricerche.
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    26:54
  • Trailer - Quarta Stagione
    Chi sono i Geni Invisibili? Inventori, innovatori, grandi scienziati ed esploratori italiani che hanno cambiato la nostra vita come abbiamo scoperto con le prime tre stagioni di questo podcast che sono state scaricate e ascoltate oltre mezzo milione di volte. Abbiamo così testimoniato che sono italiani il microprocessore (Federico Faggin), la matita (i coniugi Bernacotti), le biotecnologie (Claudio Bordignon), il pianoforte (Bartolomeo Cristofori). Ancora: lo sapevate che anche il libro tascabile e il corsivo sono italiani? Così come gli occhiali, la chiocciola, il telescopio galileiano. Passato, presente e futuro del progresso. Ma non finisce qui perché il nostro viaggio continua tutti i lunedì con «Geni Invisibili 4», 8 nuovi episodi dove parleremo con Christian Greco e Luciano Floridi dell’invenzione del tempo e del dimenticato ruolo di Galileo Galilei anche nella costruzione dell’orologio. Ma anche del cono gelato brevettato a New York dal bellunese Italo Marchioni. Dell’esplorazione dei poli e del dualismo corpo mente (irrisolto almeno dai tempi di Pascal) che oggi torna centrale per la convergenza tra robot e intelligenza artificiale (ne parleremo con Maria Chiara Carrozza e Giorgio Metta). In una storia spesso italiana. Massimo Sideri, inviato ed editorialista di scienza e tecnologia del Corriere della Sera, ha dedicato alle scoperte italiane dimenticate diversi libri, come La sindrome di Eustachio (Bompiani), L’innovatore rampante: l’ultima lezione di Italo Calvino e Il Visconte cibernetico: Calvino e il sogno dell’intelligenza artificiale, ambedue scritti con Andrea Prencipe (Lup). C’è un mondo da capire davanti a noi e con questo podcast l’autore vuole continuare a portarvi in un viaggio tra scienza e tecnologia incontrando i protagonisti di questa rivoluzione.Di Massimo Sideri.Geni Invisibili è una serie del Corriere della Sera. Premium partner: Leonardo. Partner scientifico: Consiglio Nazionale delle Ricerche.
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    2:41
  • L'invenzione del tempo - S4E1
    Quando sono state inventate le ore, i minuti e i secondi, cioè la misurazione del tempo? Dobbiamo risalire all'antico Egitto dei faraoni per ritrovare la prima suddivisione della giornata in 12 ore diurne e 12 ore notturne e anche qui, come ci spiega l'egittologo di fama internazionale e direttore del più antico museo egizio al mondo, Christian Greco, è possibile dimostrarlo con un papiro che si trova a Torino, quello di Amduat con numero di catalogo 1783 (https://collezionepapiri.museoegizio.it/it-IT/document/468). Ma in realtà, per millenni, il tempo è rimasto nel caos. Perché - anche se oggi lo abbiamo dimenticato - la misurazione del tempo è una convenzione che abbiamo introdotto per gestire i commerci, la società, i mercati e i rituali religiosi e laici. A lungo, come mi ha raccontato il filosofo Luciano Floridi, il tempo è stato l'oggetto stesso della filosofia, il panta rei del pensiero. "Non c'è filosofia se non c'è filosofia del tempo" spiega Floridi. Definendolo come un nuovo senso "capace di percepire il non presente", sia esso il passato o il futuro. Ma è stato solo dal Seicento, con le esigenze della rivoluzione scientifica e delle esplorazioni marittime, che abbiamo trovato la soluzione: gli orologi meccanici e di precisione. A chi li dobbiamo? Non ci crederete. A Galileo Galilei. Ascoltate come... Di Massimo Sideri. Geni Invisibili è una serie del Corriere della Sera. Premium partner: Leonardo. Partner scientifico: Consiglio Nazionale delle Ricerche.
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    27:23

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Sobre Geni invisibili

Chi sono i Geni Invisibili? Inventori, innovatori, grandi scienziati italiani che hanno cambiato la nostra vita come abbiamo scoperto con la prima serie di questo podcast che è stata scaricata e ascoltata oltre 130 mila volte. Abbiamo così testimoniato che sono italiani il microprocessore (Federico Faggin), la matita (i coniugi Bernacotti), le biotecnologie (Claudio Bordignon), il pianoforte e la dimostrazione dell’esistenza del vuoto (Bartolomeo Cristofori ed Evangelista Torricelli). Passato, presente e futuro del progresso. Ma non finisce qui perché il nostro viaggio continua tutti i martedì con Geni Invisibili 2: lo sapevate che anche il libro tascabile e il corsivo sono italiani? Gli occhiali, la chiocciola, il telescopio galileiano ma anche l’attuale rivoluzione dell’Open science, la scienza aperta, hanno le proprie radici nel nostro genio come in questo podcast ci riconosce anche Steve Wozniak, il padre dell’Apple I. Creatività: ecco cosa ne abbiamo fatto. In una storia tutta italiana. Massimo Sideri, inviato ed editorialista di scienza e tecnologia del Corriere della Sera, ha dedicato alle scoperte italiane dimenticate diversi libri, come La sindrome di Eustachio (Bompiani) e L’innovatore rampante: l’ultima lezione di Italo Calvino scritto con Andrea Prencipe (Lup). C’è un mondo da capire davanti a noi e con questo podcast l’autore vuole continuare a portarvi in un viaggio tra scienza e tecnologia incontrando i protagonisti di questa rivoluzione.Di Massimo Sideri. Una serie del Corriere della Sera. Premium partner: Leonardo. Partner scientifico: Consiglio Nazionale delle Ricerche.
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